Kathleen J. Motil, Baylor College of Medicine, Houston Traduzione a cura di Mirko Brogioni
La dott.ssa Motil Kathleen, consulente di Acadia, la società che finanzia gli studi sulla trofinetide, ha illustrato la connessione che intercorre tra l’intestino e il cervello, dando informazioni su cosa siano il microbiota e il metabiota negli esseri umani, descrivendone le caratteristiche nei pazienti affetti da Sindrome di Rett, e anche dando delucidazioni in merito ai problemi di aria che si creano all’interno dell’intestino e in che modo essi impattino il microbioma.
È importante spiegare cosa siano il macrobioma e il microbiota. Il primo si riferisce a un ecosistema di microbi, definiti appunto microbiota, composto da batteri collocati maggiormente nel colon. L’interazione che si crea tra il microbioma e il tratto intestinale, che nei pazienti Rett risulta alterato, comporta una diversità e instabilità del microbiota, provocando cattiva mobilità, secrezione e permeabilità dell’intestino.
Le assi cervello/intestino entrano in gioco in questo meccanismo, in quanto un buon funzionamento dell’intestino va a interagire con la buona funzione emotiva e cognitiva del cervello. Prova di questo, può essere la sindrome dell’intestino irritato, in cui fermentano le fibre non digerite e si creano alterate produzioni di serotonina, un neurotrasmettitore nel cervello che gestisce le emozioni, la produzione, in questo caso ridotta, di corticosterone. Ci sono tre terapia farmacologiche al momento:
- Un mix di lactobacilli e bifidi
- Una dieta FODMAP
- Come antibiotici, il rifaximin che riduce la crescita di batteri intestinali
Queste terapie possono aiutare nella gestione dei problemi gastrointestinali, tra cui la costipazione, che provoca irritabilità, urla, intolleranza, distensione addominale, vomito, diarrea, costipazione e rifiuto del cibo.
Altro trattamento da considerare è la gestione dell’aria che si accumula con diete apposite. Una dieta che riduce la quantità di alimenti come le pesche, le mele e le prugne, una dieta senza lattosio, senza glutine, o appunto, una dieta FODMAP sotto controllo medico. Ci sono metodi non-tradizionali per la gestione di tali problematiche, come infusi di aloe vera, olio di menta piperita, foglie di carciofo, camomilla, che possono diminuire il dolore. Tuttavia, i risultati sui trattamenti a base di erbe sono ancora controversi, e si consiglia comunque una terapia farmacologica, considerando che nei pazienti Rett la terapia naturale non sempre porta a dei risultati. I medicinali utilizzabili sono: la glicerina o il bisacodyl (definiti medicinali “pullers”), latte di magnesio e sennoside come “pushers”, lattulosio e oli minerali come “softneres”.
Operare chirurgicamente agendo sul colon può essere considerata come ultima opzione in severi casi di costipazione. In generale e in conclusione, le terapie dirette al microbiota, come prebiotici, antibiotici e probiotici, al momento, sembrano essere la terapia più indicata nella gestione delle problematiche gastrointestinali.