Walter E. Kaufmann, Anavex Life Sciences Corporation – Selezione e sintesi dell’intervento di W. E. Kaufmann a cura del Centro Airett
Programma Anavex è un programma che sviluppa trattamenti per sindromi neurodegenerative e disordini del neurosviluppo, come Parkinson, Alzheimer, demenza e Sindrome di Rett. Il programma 2-73 ha già completato due studi, mentre un terzo è ancora in fase di conduzione. I meccanismi di azione della blarcamisina, il componente principale del farmaco analizzato in questi studi, servono a mantenere l’equilibrio. Questo farmaco agisce sul sistema nervoso centrale, rendendolo in grado di correggere l’anomalia del cervello. Il recettore S1R (Sigma 1) controlla le disfunzioni del reticolo endoplasmatico, guida l’omeostasi del calcio e regola i fattori di crescita, ristabilendo le funzioni ottimali. I neuroni, in questo modo, tramite omeostasi, riducono la neuroinfiammazione e bilanciano i deficit di metabolismo del GABA (deficit della transaminasi dell’acido gamma-aminobutirrico), causa di encefalopatia epilettica neonatale-infantile grave (che esordisce con convulsioni, ipotonia, iperreflessia e ritardo dello sviluppo), migliora le funzionalità neuronali e le connessioni sinaptiche. Due dei tre studi che sono stati portati a termine, riguardano la Sindrome di Rett in età adulta, mentre è ancora in fase di approvazione lo studio di questo medicinale in età pediatrica. Quest’ultimo ha lo scopo di supportare e validare i due precedenti sull’età adulta. Il primo studio è stato condotto negli Stati Uniti in 7 siti clinici, con 15 pazienti che hanno assunto il farmaco e 10 il placebo, in un periodo di 7 settimane con somministrazione giornaliera di 5mg. La validazione si focalizza attraverso i sintomi che possono apparire, analizzati attraverso le scale RSBQ AUC e altri indicatori come il ritmo sonnoveglia, le crisi epilettiche e la scala ADAMS sul comportamento emotivo e gli stati d’ansia. Cosa rende difficile questo studio rispetto agli altri? Le misurazioni sono diverse rispetto al solo risultato di RSBQ perché bisogna unire i punteggi dei vari questionari per avere il quadro generale e capire se il trattamento porta miglioramento o peggioramento e su che scala.
L’RSBQ AUC è stato collegato alla scala CGI-I, non solo nelle domande basi o all’inizio del trial ma anche durante e alla fine. Abbiamo una correlazione tra i risultati delle scale RSBQ e CGI-I nei gruppi che hanno usato il farmaco e in quelli che hanno usato il placebo. Gli stessi parametri citati, in termini di sicurezza, non hanno mostrato fenomeni avversi e poca differenza tra farmaco e placebo. Il farmaco è stato ben tollerato. Inizialmente è stato somministrato un dosaggio basso, poi aumentato in un secondo momento da 5 mg a 30 mg. Lo studio è stato condotto nella terza fase in 4 siti australiani e due inglesi con 20 partecipanti che hanno preso il farmaco e 13 con il placebo. I risultati sono molto simili a quelli precedenti della fase2 americana. Sono però stati dimostrati miglioramenti nella qualità di vita (secondo la scala ADAMS). Ovviamente il tutto aspetta l’approvazione del farmaco dal FDA. Possiamo anche fare una comparazione tra questo farmaco e quelli simili già approvati e possiamo vedere ottimi miglioramenti, in un lasso di tempo breve, dal punto di vista psicosociale. Il medicinale è sicuro, vi è discontinuità dei fenomeni avversi, di grave entità sono meno del 10%. Come effetti collaterali soprattutto sonnolenza, la quale si può risolvere con integrazione di farmaci specifici. Ora siamo nella fase 2/3 nell’ultimo studio in età pediatrica, che si sta svolgendo soprattutto in Australia, UK e Canada. Il procedimento è lo stesso anche per questo, ma con un numero maggiore di partecipanti (56 con farmaco e 28 con placebo) e per una durata maggiore, ovvero 12 settimane con la possibilità di proseguire fino a 48 settimane. Ci saranno quindi dati più dettagliati e ampi che potranno avva- lorare anche gli studi sugli adulti, dimostrando che i biomarcatori si attivano anche in un breve lasso di tempo.