Diverse molecole sono in fase di studio per le pazienti con Sindrome di Rett. Per molti di questi farmaci i dati non sono ancora pubblicati perché gli studi sono ancora in corso. Tuttavia, i farmaci più promettenti al momento sono Blarcamesina (Anavex) e
Trofinetide.
Trofinetide è un analogo del tripeptide amino-terminale dell’IGF1, che nel modello animale si è dimostrato efficace nella normalizzazione della funzione neuronale e gliale e nel miglioramento della risposta antiossidante.
I dati del trial di fase 2 con Trofinetide, condotto negli Stati Uniti, sono stati pubblicati nel 2019 e attualmente lo studio è in fase di estensione. Nel trial randomizzato con placebo sono state reclutate 82 pazienti di età compresa fra i 5 e i 15 anni. Il gruppo trattato ha dimostrato un miglioramento dei punteggi nella scala comportamentale RSBQ e della scala di impressione clinica globale (CGI). In particolare si sono osservati miglioramenti in alcune aree sintomatiche della sindrome: movimenti ripetitivi, problemi respiratori, tono dell’umore, deambulazione e crisi epilettiche.
Per quanto riguarda la Blarcamesina, si tratta di una molecola potenzialmente utile nelle malattie neurodegenerative,comemalattiadiAlzheimere Parkinson, per le quali è in fase di studio 2.
Sono stati pubblicati dati di efficacia nel
modello animale trattato con Blarcamesi-
na: i topi mutati MECP2 hanno dimostrato
un miglioramento delle capacità motorie (coordinazione e equilibrio), sensitive (ri-
sposte acustiche e visive) e autonomiche
(riduzione delle apnee).
Nelle pazienti con Sindrome di Rett, è
stato condotto un trial preliminare per 6 settimane su 30 pazienti adulte (18-45 anni). Gli effetti registrati sono stati un miglioramento del punteggio della scala comportamentale (RSBQ) e una riduzione del 40% del glutammato a livello plasmatico.
A seguito di questo studio preliminare, è attualmente in corso un trial negli Stati Uniti e in Australia. Si tratta di uno studio randomizzato con placebo per verificare efficacia e tollerabilità della Blarcamesina in pazienti adulte e bambine (5-45 anni). Al momento non sono disponibili ulteriori informazioni perché lo studio è in corso.
Per entrambe queste molecole, la valutazione di efficacia viene misurata attraverso eventuali modifiche dei punteggi a specifiche scale che esplorano le caratteristiche della sindrome, somministrate ai genitori nel corso del trial. Gli aspetti che al momento sono sembrati più coinvolti sono quelli motori e comportamentali.
Al momento si stanno verificando specificamente la sicurezza e la tollerabilità di queste molecole, che non risultano dimostrare effetti collaterali in misura maggiore rispetto al placebo. Per entrambe queste molecole si tratta di studi randomizzanti con placebo, con monitoraggio clinico e strumentale (esami ematici e urinari, ECG, visita
oculistica).