Congresso Livorno 2004
Non è facile rendere a parole ciò che è la mia esperienza con Rachele ma sicuramente è una delle parti più belle della mia vita.
Questo non è un eufemismo ma la pura verità, ho conosciuto Rachele in uno dei periodi più brutti della mia vita privata e quello che ho ricevuto e ricevo tutt'ora da lei è incommensurabile è come se noi in acqua fossimo una cosa sola e tutto ciò è andato crescendo.
Non è semplice scrivere e tramutare in parole ciò che accade tra di noi quando siamo in acqua è una magia che si rinnova ogni volta e vi assicuro è come se un filo sottile ci unisse, un filo fatti di gesti e di sguardi.
Rachele comunica con un linguaggio che va al di là delle parole, sa perfettamente cosa vuole e la cosa più bella è che lei percepisce perfettamente quello che io sento.
Capisce subito quando sono triste e molte volte mi ha fatto capire quanto sia importante ascoltare quanto ha da dire pur non sapendo parlare, questo è bellissimo.
Ho imparato molto da lei sull'arte dell'ascolto e non avrò mai tante parole per ringraziarla di questo. Rachele esprime amore, amore vero, amore puro, senza nessuna condizione né riserve, e proprio per questo ha reso facile il mio lavoro.
Sono una semplice istruttrice di nuoto e lei mi ha fatto capire cosa voleva da me, che mi comportassi proprio come tutti gli altri bambini nonostante le sue difficoltà coordinative e la sua iniziale difficoltà a mantenere l'equilibrio in acqua. Insieme abbiamo sperimentato cosa vuol dire immergersi in un mondo che capovolge tutto. Il campo visivo è diverso, le posizioni sono diverse da quelle della terra ferma, l'udito è alterato e il respiro è un alternanza di apnee e respirazioni; insomma, una situazione sconvolgente non solo per chi come Rachele ha qualche difficoltà, ma per qualsiasi bambino che per la prima volta si accinge ad entrare in acqua.
In realtà abbiamo vissuto lo stare insieme in acqua come un'infinita scoperta di emozioni e sensazioni dal danzare in acqua al semplice scivolamento, tutto questo unito sempre al suono della mia voce, cantando le canzoni che a lei piacciono molto.
Così Rachele con pazienza e amore ha imparato lentamente a scoprire il piacere di andare sott'acqua e di lasciarsi cullare dalla stessa. Lentamente ha cominciato a lasciare il punto d'appoggio dei piedi e piano piano ha cominciato a galleggiare da sola.
Il suo è stato un lento e paziente acquisire elementi diversi senza crearsi grandi aspettative, ma lasciando che il tempo desse i suoi frutti. Infatti lentamente ha irrobustito i dorsali e il suo equilibrio ha avuto un notevole miglioramento e questo le ha permesso di gestire le posizioni in acqua autonomamente e volontariamente.
Rachele ora riesce a cambiare posizione, da sdraiata a eretta, da prona a supina, allargando così lo schema motorio.
Per quanto riguarda l'apnea anche qui siamo andate per gradi; le prime volte ci limitavamo ad un'unica immersione anche se completa e, mano a mano che Rachele accettava tutto questo, lentamente abbiamo aumentato fino ad arrivare ad oggi, dove Rachele riesce a fare dei tratti nuotando in acqua alta senza l'ausilio di galleggianti.
Rachele ed io usiamo come supporto per lavorare il tubo, tramite il tubo Rachele ha imparato lentamente a tenersi in equilibrio, a muovere le braccia e a usare le gambe a bicicletta. Spesso le pongo il tubo sotto il collo per farle fare alcuni esercizi di mobilità delle anche e per massaggiarle i piedi.
Ogni obiettivo raggiunto (penso alla perdita di rigidità, ad esempio), mi ha commosso molto, ma mai come il giorno in cui Rachele dal bordo della vasca mi ha fatto capire che voleva entrare in acqua. Con due piccoli movimenti oscillatori in avanti ha fatto in modo di sbilanciarsi in avanti e buttarsi in acqua e quando è riemersa un grande sorriso ha illuminato il suo volto. Credo che quello sia stato uno dei momenti più belli. Abbiamo raggiunto tanto e ancora tanto abbiamo da lavorare, a piccoli passi e senza crearsi aspettative.
Spero che la nostra esperienza stimoli altre bambine ad approcciarsi all'acqua in modo che questo programma entri a far parte di un programma ben più preciso atto a migliorare la qualità della vita di queste bambine e delle loro famiglie.
Dedicato a Rachele. Con amore.